Prestiti personali online, alcuni consigli

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Negli ultimi anni, moltissimi italiani, per le esigenze più disparate, hanno contratto un prestito personale per ottenere un po’ di liquidità, talvolta salvifica per poter continuare a mantenere inalterato il proprio tenore di vita. Molto spesso, però, si ricorre ad un prestito personale per non svincolare una parte del proprio patrimonio finanziario, lasciato intatto per far corso, in futuro, a spese ben più impegnative dal punto di vista economico, come ad esempio l’acquisto della prima casa.

Grazie alla costante evoluzione tecnologica, le modalità con le quali approcciare al mondo del credito si sono significativamente ampliate nel corso degli ultimi dieci anni. E, senza alcun timore di smentita, si può tranquillamente affermare come oggi, nel terzo decennio del nuovo millennio, si può contrarre un prestito personale senza doversi recare, obbligatoriamente, in una filiale bancaria o in un ufficio finanziario.

I vantaggi di contrarre un prestito online

Grazie alla grande rete telematica, infatti, è possibile contrarre un prestito personale a condizioni, nella maggior parte dei casi, decisamente più vantaggiose rispetto allo sportello, in un contesto, come quello attuale, dove non è mai stato così conveniente contrarre un finanziamento.

La politica dei tassi negativi imposta dalla Banca Centrale Europea, volta in primis, a rilanciare la zoppicante economia dell’area €uro, consente di poter sottoscrivere un prestito a delle condizioni estremamente interessanti, rese ancor più convenienti nel caso in cui si decidesse di approcciare al mondo dei prestiti online.

Il prestito online, oltretutto, consente di accelerare i tempi di erogazione del prestito. Recandosi in un’agenzia bancaria, infatti, i tempi medi di risposta si aggirano attorno ai dieci giorni, tempistica, spesso, eccessivamente lunga per il contraente, che necessita di un riscontro in tempi decisamente più celeri. Grazie ai prestiti personali online, invece, i tempi sono indubbiamente più veloci.

In base ad una recente indagine, infatti, si stima che il tempo medio di risposta online si attesta entro i tre giorni lavorativi, che, in alcuni casi, possono essere ulteriormente abbassati. Alcuni istituti online riescono a fornire una risposta anche in poche ore, in alcuni casi senza che il cliente presenti alcun tipo di documento.

Come ottenere rapidamente una risposta

Ciò avviene, ad esempio, nel caso in cui il richiedente fosse titolare di un conto corrente con lo stesso istituto e facesse pervenire lo stipendio sul medesimo. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, è indispensabile che la richiesta di prestito venga corredata da tutta la documentazione prevista.

Oltre alla domanda di prestito e il modulo della privacy, forniti direttamente dalla società di credito, il richiedente deve inoltrare i seguenti documenti: l’ultima dichiarazione dei redditi/modello Unico; ultime tre buste paga; documento di identità in corso di validità; codice fiscale/tesserino sanitario; permesso o carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari.

L’aspetto che la maggior parte dei consumatori valuta quando richiede un prestito è il tasso d’interesse applicato. Le finanziarie esplicano questo dato in due sigle: TAN e TAEG. Il primo, acronimo di tasso annuo nominale, indica il tasso puro applicato al solo finanziamento, senza includere tutte le altre voci di spesa che, inevitabilmente, sono presenti all’interno del medesimo.

Oltre al tasso, infatti, un finanziamento comprende altre voci di spesa, che alcune società applicano in toto ed altre, invece, azzerano quasi totalmente ai propri clienti. Quella economicamente più gravosa è, in molti casi, quella relativa alla “commissione per l’istruttoria della pratica”, alla quale fanno seguito le “spese incasso rata”, il pagamento dei bolli previsti dalla legge e le spese per l’invio della documentazione richiesta.

Tutta questa serie di spese, invece, viene calcolata nel TAEG, tasso annuo effettivo globale, che rappresenta il parametro maggiormente veritiero sulla reale onerosità del finanziamento ed include, laddove fosse presente, anche il costo sostenuto per l’eventuale copertura assicurativa ad esso collegato.